Infezione da Clostridium difficile
Il Clostridium difficile è un bacillo Gram-positivo, anaerobio, sporigeno, opportunista. Manifesta l’azione patogena tramite la produzione di tossine: la tossina A e la tossina B. I ceppi non tossigeni non sono responsabili di sintomatologia clinica.
La trasmissione è interumana, feco-orale; i pazienti in fase diarroica sono estremamente contagiosi; la contagiosità si riduce in modo drastico alla scomparsa della diarrea. Il C. difficile è presente in parte della popolazione sana (si stima il 2-3% degli adulti sani), ma la sua prevalenza aumenta negli anziani, specie se ospiti di strutture residenziali. L’infezione da C. difficile (CDI) può avere molteplici espressioni cliniche, di diversa gravità: dalla semplice diarrea, alla colite, alla colite pseudomembranosa, fino alle complicanze più gravi come il megacolon tossico, la perforazione, la sepsi. La diarrea, spesso associata a dolori addominali e febbre, può presentarsi con poche o moltissime scariche giornaliere; le feci sono particolarmente e caratteristicamente maleodoranti, come accade per altre infezioni da anaerobi.
Sintomi e malattie associate all’infezione da Clostridium difficile
I sintomi e le malattie associate all’infezione da Clostridium difficile includono:
- diarrea acquosa (almeno tre movimenti intestinali al giorno per due o più giorni)
- febbre
- perdita di appetito
- nausea
- dolori addominali
- colite (processo infiammatorio a carico del colon)
- colite pseudomembranosa (sindrome caratterizzata da febbre, nausea e diarrea concomitanti a terapia antibiotica)
La diagnostica
La conferma diagnostica si può avere con la ricerca nelle feci dell’antigene (Ag) e delle tossine A e B di C. difficile. La ricerca deve essere eseguita soltanto su feci liquide (in pratica, che assumono la forma del contenitore). Non deve essere invece eseguita su feci formate né su tampone rettale.
Raccolta e conservazione del campione di feci per ricerca di C. difficile:
- il campione di feci deve essere raccolto in un contenitore sterile a secco (senza conservante) e può essere conservato in frigorifero (+4°C) per max 48-72 ore. Una volta prodotte, le tossine sono molto labili e di conseguenza non più ritrovabili (falsa negatività del test per la produzione di tossine);
- la quantità di campione deve essere indicativamente non meno di un cucchiaio per garantire il più possibile un risultato finale attendibile del test.