Infezione da Giardia Lamblia
La giardiasi è una patologia diarroica diffusa in tutto il mondo, causata da parassita protozoico flagellato noto come Giardia lamblia (anche chiamato Giardia intestinalis o Giardia duodenalis). È diffusa in tutto il mondo, favorita da precarie condizioni igieniche, con predilezione per le regioni temperate e tropicali. Nei Paesi in via di sviluppo l’infestazione raggiunge un’incidenza del 20-30%. La trasmissione della Giardia lamblia avviene attraverso l’ingestione di alimenti o acqua contaminata dalle cisti del parassita. Sono a rischio i turisti delle regioni tropicali, dove la Giardia è uno degli agenti eziologici più spesso responsabili della diarrea del viaggiatore. La Giardia Lamblia può essere trasmessa anche per contatto interumano, per scarsa toilette personale e per via sessuale, come avviene durante i contatti oro-rettali e oro-genitali. Il rischio di infezione è elevato anche quando il numero di cisti ingerite è esiguo. L’incidenza sui bambini è molto elevata.
Sintomi e malattie associate all’infezione da Giardia Lamblia
I sintomi e le malattie associate all’infezione da Giardia Lamblia includono:
- diarrea acquosa ( feci molli, non strutturate )
- febbre
- perdita di appetito
- nausea
- dolore gastrico e addominale
- perdita di peso
- disidratazione
La diagnostica
La conferma diagnostica si può avere con la ricerca nelle feci dell’antigene (Ag) della Giardia Lamblia. La ricerca deve essere eseguita soltanto su feci liquide o molli (in pratica, che assumono la forma del contenitore). Non deve essere invece eseguita su feci formate né su tampone rettale.
Raccolta e conservazione del campione di feci per la ricerca dell’antigne di Giardia Lamblia:
- il campione di feci deve essere raccolto in un contenitore sterile a secco (senza conservante) e può essere conservato in frigorifero (+4°C) per max 48-72 ore. Una volta prodotte, le tossine sono molto labili e di conseguenza non più ritrovabili (falsa negatività del test per la produzione di tossine);
- la quantità di campione deve essere indicativamente non meno di un cucchiaio per garantire il più possibile un risultato finale attendibile del test.